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In viaggio con ALEX!

Cosa fare a New York in 5 giorni con una bambina di 2 anni

Posted on 27 Febbraio, 202327 Febbraio, 2023

Next level. Non siamo più solo in due ma adesso si è aggiunto un altro componente ai nostri viaggi: nostra figlia Ginevra. Come primo viaggio importante abbiamo scelto New York, fiduciosi dello spirito di adattamento di Ginevra e con un pizzico di incoscienza.

Il volo e l’albergo

Prenotiamo 6 giorni compresi i voli per “il centro del mondo”: riconosciuta città globale e la più importante per l ‘economia del mondo oltre che nazionale, città tra le più cosmopolite e multietniche del globo, sede delle più importanti organizzazioni mondiali oltre che capitale della moda. Sei mesi prima troviamo un volo diretto da Venezia a New York della Delta Airlines e in conseguenza troviamo un hotel vicino Times Square che fa al caso nostro, pernottamento e colazione ad una cifra giusta per i nostri standard. Prenotando il viaggio e facendo ricerche su cose vedere iniziamo a capire che il costo della vita è molto elevato nella city e di conseguenza i prezzi sono abbastanza cari soprattutto cibo e attrazioni turistiche. Sapevamo che gli USA e in particolare l’ombelico del mondo sono zone piuttosto care rispetto all’Italia , poi aggiungendo che l’ euro ha perso potere rispetto al dollaro, la pandemia ha tenuto gli States chiusi al turismo per quasi due anni di conseguenza i prezzi sono aumentati e in alcuni casi esplosi, più che raddoppiati.

Prenotazione trasferimenti, musei e attrazioni

Un paio di mesi dalla partenza prenotiamo le attrazioni e i musei che ci interessavano, cosi evitavamo la fila per pagare avendo già i biglietti e abbiamo potuto scegliere momenti della giornata che noi ritenevamo più consoni ai ritmi della bimba. Quindi abbiamo preso i ticket per il museo delle scienze naturali ,per il famoso Moma, per salire sull’Empire State Building alla sera e infine per salire sul rooftop del Rockefeller center. Infine prenotiamo anche il transfer dal JFK all’albergo così non perdiamo tempo prezioso e fissiamo anche il parcheggio all’aeroporto di Venezia dato che a metà agosto visto l affluenza avremmo rischiato di parcheggiare lontano o di spendere molto. Nelle settimane precedenti mi studio un pò di guide tipo Lonely Planet o blog su Internet per capire come muoverci e dove mangiare ma anche fare una cernita dei quartieri e delle miriadi di cose da vedere nella city. Per mia moglie l’ importante e essenziale, quasi vitale è vedere l’ appartamento di Carrie di Sex & the city. Cercherò di accontentarla. Per la bimba per sicurezza ci portiamo dietro delle pappine che mangerà nei casi di emergenza quando saremo a giro e non trovassimo piatti adatti a lei; altra cosa da prendere molto importante è il passeggino leggero molto più maneggevole e comodo da trasportare di quello normale.

In volo con la bambina

Saliti sull’aereo siamo tutti e tre molto eccitati , la Ginevra perché ovviamente era la prima volta e noi perché non sapevamo come avrebbe preso lei queste 9 ore di attesa seduta su un seggiolino in mezzo a tanta gente. Poveri passeggeri vicino. Per affrontare questo lunga tratta ci siamo armati di fogli per disegnare pennarelli, matite, libri con adesivi e giochi che l’avrebbero distratta e anche un tablet con i suoi classici preferiti della Disney che a lei piacciono tanto (anche perché lo schermo del sedile è troppo alto per lei e farle tenere le cuffie non è facile). Via allacciare le cinture si volaaaa. Partendo all’ora di pranzo dovevamo fare in modo che la Ginevra facesse un bel pisolino pomeridiano , dopo averla spremuta con giochi e film siamo riusciti a farla dormire almeno per tre ore. Comunque il resto del volo da sveglia è andata meglio del previsto. Arrivati avevamo un taxi ad aspettarci. Nell’ avvicinarsi a Manhattan col transfer vediamo il famoso skyline e già ci sembra di essere dentro ad un film, subito al primo impatto rimaniamo a bocca aperta con queste famose strade e i celebri edifici iniziamo a elencare le pellicole e le serie tv ambientate qui nella grande mela. È già sera in questa parte del globo e noi siamo stanchi e un pò provati dal jetlag, decidiamo di prendere degli hot dog e andare a dormire, super entusiasti di iniziare a scoprire la città.

Giorno 1: Times Square, Rockefeller center, Harlem, Central Park, Museo Americano di Storia Naturale

Rockefeller Plaza

La mattina prestissimo a causa del fuso orario siamo già tutti e tre in piedi e dopo la colazione internazionale partiamo per il nostro tour. Iniziamo dall’incrocio più famoso del mondo, tra la Broadway Av. e 42° strada, una tra le più trafficate aree pedonali del mondo, Times Square nota anche per i grandi e numerosi cartelloni pubblicitari animati e digitali. Dopo i selfie e i video di rito a piedi ci dirigiamo verso un simbolo del capitalismo americano il Rockefeller center con la sua plaza piena di lussuosi negozi e sue caratteristiche fontane. Da qui con la metro arriviamo nel quartiere di Harlem dove cerchiamo una chiesa per assistere, dato che è domenica , alla famosa messa Gospel. Ginevra era super entusiasta del “trenino sotterraneo” si è divertita molto. Verso le 10.30 troviamo un edificio che sembra un teatro con un lunga fila fuori …è una chiesa afroamericana cristiana-metodista dove i turisti si stanno accomodando nella platea per assistere ad un messa Gospel con canti spirituali. Si è rilevata un esperienza molto emozionante e particolare essendo la prima volta che la vedevamo dal vivo, ogni 10 minuti che il pastore parlava partivano altri 10 minuti di musica e canti accompagnata da cori, batteria e piano alcune più calme e alcune simil jazz e blues il tutto eseguito con molto trasporto emotivo dai partecipanti. Dopo un’oretta la piccola Ginevra si è un pò annoiata ed ha iniziato a lamentarsi e allora siamo dovuti uscire. Un’altra esperienza da film americano! A piedi ci dirigiamo verso Central Park il polmone verde più esteso di Manhattan, è uno dei parchi più conosciuti nel mondo grazie alle sue apparizioni in film e serie tv. Il parco sembra naturale ma è in gran parte opera dell’ uomo, un’oasi di relax nella città che non dorme mai…all‘ interno possiede diversi laghi artificiali, un bosco, estesi sentieri, piste di pattinaggio, parchi giochi per bambini e infine uno zoo ,diverse aree di ristoro e al suo interno sono organizzati concerti e spettacoli teatrali. Meraviglia e stupore per tutti noi anche in questo caso. Su un lato di esso è situato il Museo Americano di Storia Naturale , con i ticket già comprati nei mesi precedenti accediamo subito nella sala d’ ingresso dove spicca una scheletro di dinosauro alto 25 metri che toccava il soffitto. Il museo è famoso per le ricostruzioni di habitat di mammiferi africani asiatici e nordamericani , per lo scheletro di una balenottera azzurra che pende dal soffitto, per il percorso sulla evoluzione di tutti i vertebrati compresi i dinosauri, molti si ricorderanno del T-rex del film di Una notte al museo con Robin Williams . Ginevra ad un metro di distanza a leoni tigri elefanti era sbalordita e scioccata allo stesso tempo. Wow! Come primo giorno non è niente male, ceniamo e stanchissimi ci corichiamo molto presto.

Giorno 2: Ground zero, Wall Street, ponte di Brooklyn, Dumbo, MoMa

brooklyn
Ponte di Brooklyn

Svegli all’alba anche oggi per colpa o per merito del fuso orario dopo una veloce colazione prendiamo dalla fermata vicina al nostro hotel la metro e raggiungiamo la parte sud dell’ isola di Manhattan, il distretto finanziario. La fermata dove scendiamo è proprio quella di Ground Zero, l’area dove sorgevano le due torri gemelle del World Trade Center e di altri edifici andati distrutti. Adesso sono stati ricostruiti altri grattacieli ultra moderni come il One World Trade Center detta anche Freedom Tower, un futuristico hub dei trasporti su rotaia progettata da Calatrava chiamato Oculus e il toccante Museo Memoriale 11 settembre, quest’ ultimo veramente un pugno nello stomaco vederlo dal vivo. Da qui a piedi raggiungiamo Wall Street e tocchiamo le fortunate palle di toro della statua bovina, passiamo davanti all’ edificio della Borsa di New York e in lontananza scorgiamo la Lady , la celeberrima Statua della Libertà , che come tutti sapete essendo non molto grande e in mezzo alla baia per vederla da vicino bisogna prendere un traghetto dedicato, ma vista la folla e la lunga attesa abbiamo optato per altre mete. La piccola Gine si è addormentata e noi a questo punto mangiamo una bella e buona slice di margherita da Joe Pizza in tutto relax. Passeggiando ancora nella parte sud di Manhattan ci imbattiamo nel celebre ponte di Brooklyn che unisce appunto i due quartieri più famosi di New York. Decidiamo di percorrere a piedi i 2 chilometri che separano le sponde dell’ East River; la parte superiore è una passerella per i pedoni e ciclisti, nella parte sotto ci sono le corsie dedicate ai veicoli a motore. Le travi di acciaio che mantengono in posizione il ponte sono la parte più spettacolare di esso. Arrivati dall’altra parte del ponte delle “gomme da masticare” potevamo vedere ancora una volta l’affascinante skyline dei grattacieli, da rimanere a bocca aperta ogni volta. Arrivati nella zona di DUMBO, così si chiama questo quartiere sotto i due ponti di Brooklyn e di Manhattan ,il cui acronimo significa proprio “ sotto il Manhattan bridge”diventato da zona di depositi industriali a quartiere trendy negli ultimi anni; qui facciamo il selfie dei selfie con lo sfondo immortalato nel poster del film “C’era una volta in America”. Wow! Grazie a questo via vai di turisti sono nati boutique, ristoranti e caffè alla moda in questa piccola ma caratteristica area. Cessata la voglia di immortalare ponte e skyline ,decidiamo che è arrivato il momento di un pò di cultura, prendiamo la metro e ci dirigiamo verso Midtown per entrare al Museum of Modern Art o più semplicemente MoMA, museo che ha avuto una straordinaria importanza per lo sviluppo dell’arte moderna e considerato il principale museo moderno del mondo. La collezione incomparabile di arte moderna e contemporanea al suo interno ospita progetti di architettura design dipinti sculture fotografie e opere senza eguali sulla faccia della Terra , cito solamente qualche artista per dare un’idea: Cezanne, Chagall, Salvador Dali, Picasso, Monet, Degas, Van Gogh, Pollock, Kandisky, Frida Kalo, Andy Warhol e Matisse solo citando i più conosciuti. Per noi appassionati di arte impressionista è stato proprio un doppio WOW…qui devo ammettere che la bimba si è un pò annoiata, ma possiamo capirla e per farci perdonare usciti le abbiamo comprato un bel gelato. Per finire in bellezza questa giornata nella city abbiamo visitato la Grand central station ovvero la stazione ferroviaria più grande del mondo costruita agli inizi del ‘900 in stile beaux-arts caratterizzata da sculture e ornamenti classici, successivamente abbia cenato in un ristorante al suo interno l’Oyster Bar.

Giorno 3: Coney Island, Greenwich village, Chelsea Market, Empire State Building

Coney Island

Inizia un nuovo giorno nella grande mela, ovviamente sveglia presto e abbiamo detto NO alla colazione salata americana dell’ albergo, cosi non lontano dal nostro hotel andiamo in un bar italiano , la mancanza di cornetto e cappuccino si stava facendo troppo sentire. Oggi piccola gita fuori porta sempre con l efficientissima metropolitana in 35 minuti arriviamo a Coney Island, zona sull’ Oceano a sud di Brooklyn conosciuta per le sue spiagge, il luna park, per i parchi acquatici e anche perché qui fu inventato l’ hotdog più di 100 anni fa . Trascorso un po di relax in spiaggia insieme alla Ginevra , la quale si è divertita molto a inseguire i gabbiani sulla riva dell’ Oceano, abbiamo pranzato a hot dog e birra sul viale a mare di legno che conteggia l’arenile i negozi e le principali attrazioni del quartiere. La piccola Gine fa un pisolino sulla tratta del ritorno, intanto noi controlliamo quale percorso fare e a quale fermata scendere per dirigersi nel quartiere di Greenwich village e vedere la sospirata casa di Carrie di Sex & the city, da marito qualche sacrificio va pur fatto! Dopo l’entusiasmante visita immobiliare siamo in zona Chelsea e a piedi ci dirigiamo verso il Chelsea Market un food hall con sale gastronomiche di vario tipo che originariamente era un edificio industriale, il quale negli anni ‘90 è stato riqualificato dopo l’abbandono. La nostra visita al quartiere continua con la passeggiata sull’ High Line, un binario ferroviario sopraelevato abbandonato riconvertito in un oasi urbana o possiamo dire un green way in parole moderne, praticamente un percorso continuo nel verde tra suonatori di strada e edifici architettonici di nuova generazione. La nuova installazione creata nel 2009 ha contribuito allo sviluppo immobiliare della zona diventando un’ attrazione turistica il percorso si estende da Meatpacking District a Hells Chitcken, quasi 2 km e mezzo. Ceniamo in tipico fast food americano perché questa sera siamo di fretta e saliamo in cima a uno dei grattacieli più famosi del mondo: l’Empire State Building, icona di New York City. Situato nella zona di Midtown, monumento nazionale in stile art decò alto 443 metri, milioni di turisti ogni anno visitano la terrazza panoramica al 86esimo piano e l’osservatorio al 102esimo. Ed anche noi ci siamo stati ancora non ci credo WOW. In cima all’ edificio dove si arrampicava King Kong vediamo tutta Manhattan nella sua grandezza , con tutte le sue luci e le iconiche sfavillanti e scintillanti “torri” illuminate simbolo di potere. Anche la nostra piccola è rimasta folgorata da questa magnifica vista , ma anche dai velocissimi ascensori.

Giorno 4: Top of the Rock, Fifth Avenue, Central Park

Top of the Rock

La mattina seguente facciamo una tipica colazione dolce americana con cheesecake e succo di frutta all arancia da Juniors una famosa catena di ristoranti in stile anni 60.Non potevamo lasciare l’ America senza aver assaggiato il famoso dolce nato a new york: buonissimo. Anche oggi vediamo la grande mela dall’alto ma da un’altra prospettiva e di giorno, già alle 10 siamo in cima al Rockfeller center. Sulla terrazza del Top of the Rock riconosciamo meglio rispetto alla sera precedente le zone della city i famosi ponti, Central park e gli edifici più famosi come il Chyrsler building, il One world trade center, il Bank of American tower, il New york time building , lo One Vanderbit e la Center park tower. Anche quassù siamo altini al 70esimo piano e ci vengono i brividi solo a guardare verso il basso. Dopo i selfie di rito e vari video panoramici ritorniamo nei piani bassi ancora una volta estasiati di questa città. Percorriamo la Fifth Avenue e vediamo le enormi vetrine dei negozi delle marche più blasonate , residenze storiche e musei come il Met e il Guggheneim e la New York Library . Per tutto il pomeriggio ci rilassiamo a Central Park , dove facciamo uno spuntino e lasciamo Ginevra sfogarsi al parco giochi con degli altri bimbi e anche con un intrepido scoiattolo , che dalle nostre mani mangiava dei biscottini. Foto di rito con la statua di Alice nel paese delle meraviglie e via in albergo a riposarci.

Giorno 5: Soho e si riparte

Soho

Ultimo giorno a NYC decidiamo di fare i fighi cosi facciamo un brunch all’ americana in un bel localino fra il Theater District e Hells Kitchen , uova alla benedict pan cake salati patate e succo all’ arancia molto american style e anche di ottima qualità. Per continuare a fare i fighi dovevamo andare nel quartiere più alla moda di New York cosi ci siamo diretti verso Soho, meta più trendy del mondo occidentale, i negozi di abbigliamento più cool sono in queste vie, boutique di artisti, alta moda e gallerie d’arte insieme ad eleganti edifici con facciate in ghisa, strade lastricate contribuiscono a creare un’atmosfera suggestiva molto apprezzata. Precedentemente negli anni ‘70 è stato una meta di artisti, i quali hanno contribuito a differenziare questo quartiere dagli altri oggi pieno di negozi di antiquariato locali alla moda e ristoranti raffinati. Compriamo qualche capo di abbigliamento personalizzato, che ci differenzi quando saremo di ritorno in Italia, gli ultimi souvenir e qualche quadretto carino da appendere in casa o regalare.

Qui finisce questa fantastica avventura, transfer verso l’ aeroporto e volo di ritorno, dato che era di pomeriggio, la maggior parte del tempo la Ginevra e in parte anche noi abbiamo dormito. Tirando le somme su come affrontare la grande mela con una bimba di due anni e mezzo, devo affermare che grandi meriti sono della piccolina che è stata bravissima, forse perché ormai è abituata a girellare e ormai perché per lei basta che ci siamo noi genitori e ci segue dappertutto. Possiamo anche affermare che NYC non sia una città a misura di bimbo. A parte le due tre stazioni metro più recenti le altre non hanno né scale mobili né ascensori , abbastanza faticoso passare dai tornelli con il passeggino e muoversi con la metro quando la piccolina dormiva. Dovevamo alzare in due il passeggino con lei dentro e muoversi lungo le scale. I ristoranti non avevano un menù bimbi e neanche fasciatoi nelle toilette ; anzi i ristoratori o i proprietari di pub o locali quando arrivavamo ci guardavano con facce un po’ strane. Ultima considerazione non siamo riusciti a trovare delle pappine , in caso di emergenza, né in farmacia né nei superstore. Boh! Menomale le avevamo portate da casa. Questo è quello che vi consigliamo di fare in 5 giorni a New York con una bambina di 2 anni (o poco di più o poco di meno). In conclusione New York è una città meravigliosa sia per noi sia per i nostri cucciolini, quindi partite. Sicuramente starete bene e vi divertirete. Io e mia moglie potessimo ripartiremmo domani ….insieme alla Gine ovviamente!

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